Essere viticoltore in Valle d’Aosta rappresenta un profondo atto d’amore verso la propria terra oltre ad essere una sfida quotidiana con la montagna.
Le avversità ambientali sono molteplici, il clima è estremamente ostile con inverni rigidi , estati molto calde e scarsamente piovose su terreni
ricchi di scheletro che non trattengono l’acqua, tant’è che i vigneti si sono dovuti adattare ad un territorio difficile e poco generoso. Ciò
nonostante, alcuni viticoltori, grazie all’orgoglio, al duro lavoro e al senso della tradizione riescono ad ottimizzare il terreno, traendone il
massimo e producendo vini di grande territorialità e finezza qualitativa.
Uno di questi eroi è Elio Ottin che nel 2007 ha finalmente visto realizzarsi il suo antico sogno, produrre all’interno della sua azienda nella
raz. Porossan Neyves vini che rappresentavano la sua personalità ed espressione territoriale: Petite Arvine, il Pinot Noir e il
Torrette Superieur.
Una produzione a conduzione rigorosamente biologica che si è arricchita successivamente con alcune versioni di Petite arvine, Petit rouge e
Fumin in purezza. A coronamento di una evoluzione tanto rapida quanto qualitativa, recentemente, c’è stato l’ingresso in azienda del figlio
Nicolas, apportando entusiasmo e importanti esperienze effettuate in Australia e nuova Zelanda
Grati alla famiglia Ottin per aver accettato il nostro invito, avremo la possibilità di poter degustare con la presenza del produttore
(ostentiamo una “possibilità rara se non unica”), le loro migliori espressioni di produzione per dei vitigni, che per oggettiva scarsa
disponibilità di bottiglie, difficilmente riescono ad oltrepassare i confini regionali valdostani per poter essere reperite presso le enoteche.