Il Marsala ed il vino perpetuo, scoperto e valorizzato da John Woodhouse, commerciante inglese approdato per caso a Marsala nel 1700.
Subito dopo la sua nascita, ha avuto un periodo d’oro alimentato dall’impossibilità degli Inglesi, data dal periodo storico, di acquistare i loro
vini liquorosi preferiti da Spagna e Portogallo. L’onda del successo è stata calvata anche dalla Famiglia Florio, che prese le redini del commercio e
della produzione dopo la partenza degli Inglesi ed è durata fino a quando, hanno iniziato a popolare gli scaffali i Marsala aromatizzati all’uovo (più
o meno alcolici).
Per le generazioni cresciute in quel periodo storico, il Marsala è stato visto come un cordiale o poco più, ignorando la grande qualità del
processo produttivo dei veri Marsala ed ignorando soprattutto le numerose tipologie con cui viene prodotto (secco, semisecco, dolce, oro, ambra,
rubino, fine, superiore, riserva, vergine e solera), che trovano ogni tipo di abbinamento dall’aperitivo, al pasto, fino al dolce.
Oggi è tornato a ricevere la giusta attenzione dagli estimatori, ma nella nostra regione è ancora pressoché sconosciuto.
In questo seminario con Fabrizio Gulini andremo ad approfondire la storia, il metodo produttivo e le tipologie esistenti.
Ecco le etichette in degustazione:
- Marsala Vergine Baglio Florio
- Marsala Superiore Oro 1987 De Bartoli
- Marsala Superiore Riserva Donna Franca
- Marsala Fine Dolce Rubino Pellegrino
- Marsala Vigna La Miccia De Bartoli
- Vecchio Samperi (ultimo esempio di vino perpetuo)